martedì 11 gennaio 2011

L'idraulico

Gabriele è un omone, non tanto alto, quanto largo, rotondo e spesso. Ha una attività di impiantistica idraulica nel centro città gestita insieme alla moglie e al figlio. Il nostro incontro risale ormai a quasi dieci anni fa…..cercavo un installatore per depuratori d’aria e climatizzatori…ero un agente di una azienda veneta con esclusiva per la mia regione. Telefonai un giorno, era una delle tante telefonate di ricerca, avendo da poco iniziato l’attività in proprio. Stavo guardandomi attorno, dovevo organizzarmi. La telefonata fu davvero cordiale, Gabriele quasi era stato troppo ossequioso, ma non ci feci caso più di tanto. Preso da curiosità lo vado a trovare anche per definire le direttive principali del nostro accordo di lavoro e relativi dettagli. Entro nella bottega e trovo un ambiente assai piccolo, soppalcato e stipato di ogni cosa, cartoni, borse degli attrezzi, pezzi di tubo di rame, rotoli di scotch isolante, pezzi di condizionatori di altre marche, e quant’altro possa venirvi alla mente….non dubitate c’era anche quello. Lo trovo seduto dietro una piccola scrivania in legno, affogata nella disordinata massa di cose citate, seminascosto da un paio di occhiali da vista abbassati sulla punta del naso. Intento a leggere una pagina strappata di un libro…. Gli accordi li troviamo rapidamente, molto d’accordo su tutto entrambi, abbastanza raro a trovarsi. Ero contento. Avendo tempo divaghiamo tra le nostre cose personali e scopro che ha una grande passione, direi una venerazione, per l’analisi psicologica. Quella pagina di libro veniva da uno scritto di Freud…per leggerla più volte l’aveva strappata e portata con se piegandola nella tasca posteriore dei jeans. Questo fatto mi faceva al contempo rabbrividire e sorridere. Procediamo nella conversazione e mi dice candidamente che legge tutti i libri di Freud, Jung e dei discepoli delle due correnti, fino a qui nulla di strano. Voglia di confrontare mi dico. Ma da lì a poco scopro che i libri li sa a memoria. Mi dice il numero della pagina di un libro e la riga, inizia a parlare e mi accorgo che non mente. Però, mettendola sul ridere, gli chiedo di controllare la veridicità di quanto mi decanta. Non si scompone e tira fuori da un marsupio il libro “Vai a pagina 81, riga 11” mi dice. Eseguo con crescente interesse. Tutto vero, non aveva nemmeno sbagliato una virgola di un periodo lungo almeno otto righe. E così come prima si esibisce per almeno altri 4 testi. Stupefatto incomincio a pensare se questo signore è davvero così “a segno” e un minimo di dubbio su come si sarebbe snodato il mio rapporto di lavoro con lui mi viene. Come un fiume in piena mi travolge con interpretazioni del comportamento, anche del mio, lasciandomi nemmeno il tempo di fare un suono….non riesco a sganciarmi… Clou del momento. Mi dice che una volta, in autostrada, era stato superato in malo modo da un’auto su di uno svincolo e aveva incominciato a pensare intensamente che quell’auto si schiantasse. Ma soltanto quando lo avesse deciso lui. “Non in questa curva, no, nemmeno in questa” incomincia a dire mentre segue la vettura con gli occhi fattisi piccoli e acuti “Lì !!” quasi urla mentre la moglie lo guarda stupita. E la macchina davanti a lui finisce fuori strada sbattendo sul guard-rail. Quasi senza riflettere, attraverso le tasche, accarezzo con vigore i gioielli di famiglia sperando che non se ne accorga “Cazzo ma tutti a me capitano…” La moglie, discesa dal piano superiore del negozietto, mi conferma l’accaduto con crescente entusiasmo. “Però” mi dico “sono proprio messo bene. Ma tra tutti quelli che ci sono in elenco proprio qui dovevo capitare…..” Trovo una scusa qualsiasi, forse faccio finta di ricevere una telefonata sul cellulare e mi allontano. “Cazzo, e ora?? Chi ha il coraggio di dirgli che ho cambiato idea ? E se davvero sto signore porta sfiga ?” Mi riprendo e decido di non giudicare dalle stranezze ma dal lavoro sul campo. Valuterò a tempo debito…..e passando con la moto lo saluto con la mano…..

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