martedì 25 gennaio 2011

Piano Solo


Perché non taci,

perché non riposi, non svanisci,

non dissolvi

spietato dolore che fiotti dagli occhi,

sulle stesse note liberate da tasti lontani

Erinni travolgono un muto torpore

troverò pace nel tempo,

questo tempo

che mi lascia spazio di raggiungerti

di guardarti ancora attraverso vetri sfocati

sbiadendo sagome e tratti

questo spazio

che procede senza termine

come una lente si allontana e deforma

dandomi fatica di scernere un ultima volta

volger le spalle

traditrice lama nella tempia,

dolorosa sorpresa stordente

lacera crudele, inevitabile,

piega corpo e volontà di non abbandonare

di non dimenticare

più fredda l’aria di ogni inverno

a sospingere neve sul sorriso

pòsati sottile cristallo,

prima che senta la tua croma

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